Un mulino ad acqua perfettamente funzionante, l’unico in Puglia, a poter mostrare le sue pale sotterranee girare vorticose sotto l’impeto della forza motrice del fiume Cervaro. Si trova a Bovino, incantevole borgo incastonato tra i Monti Dauni: visitare questo luogo è davvero tuffarsi nelle pratiche disperse nei secoli ma non nei luoghi, ancora capaci di offrire l’emozione di poter respirare le antiche atmosfere.
Un tempo questa valle era attraversata dall’antica strada Regia delle Puglie, arteria parallela alla via Appia che collegava Benevento e Brindisi. E proprio nei pressi del Molino è possibile visitare una delle “stazioni di posta”, quasi un autogrill dell’epoca dove ci si fermava per mangiare e rifocillare i cavalli.
Il sogno diventato realtà
Le sorelle Grasso hanno preso in consegna l’eredità del sogno del loro adorato papà che tanti anni fa apparve folle: investire i risparmi di una vita nel recupero di questo mulino seicentesco e riportarlo in vita, farlo diventare un museo diffuso della cultura contadina e del valore che esso porta con sé, un monito a costruire o ricostruire un legame con la terra che affonda le radici nel passato ma guarda avanti, nel futuro.
Nel piccolo mulino infatti si macina ancora la qualità dei grani più pregiati, tra cui quel “Senatore Cappelli” che oggi è considerato l’eccellenza assoluta per la produzione di pasta e per la panificazione, insieme ad altre qualità di nicchia.
La visita al mulino, che è opportuno concordare con una prenotazione anche per la possibilità di una degustazione con le preparazioni tipiche della tradizione di questa terra che in questa stagione è generosa delle prelibatezze che con i freddi autunnali si offrono al meglio, è una vera e propria esperienza dei sensi.
Guardare gli antichi attrezzi, scoprirne la funzione, (come uno sgabello a due gambe funzionale a non addormentarsi durante la macina), assistere allo spettacolo della messa in funzione del mulino, visitare gli ambienti, da anni incanta grandi e bambini, compresi gli studenti di ogni età che vi accedono anche con visite didattiche e gli anziani che ricordano con nostalgia tempi lontani e che sapevano di buono, nella loro semplicità, come il pane.